Un Anno di cambiamenti

Un Anno di cambiamenti

La protagonista della voce dei volontari di oggi è Flavia, e giunti alla fine di questo anno così difficile e particolare, ci racconta di cosa è accaduto all’interno dell’Associazione, di quali sono stati i cambiamenti e di come si è sentita lei, che come volontaria da molto tempo identifica A.B.C. e le sue attività come parte integrante della sua vita.

 

Ed eccoci alla fine del 2020. È stato un anno davvero particolare.

Abbiamo vissuto e stiamo ancora vivendo in un incubo continuo. Stiamo lottando costantemente contro questo virus invisibile che ha fatto e continua a fare vittime.

Nel contesto di A.B.C. c’è stata una vera e propria rivoluzione per programmare al meglio le varie attività.

Per quanto riguarda la presenza dei volontari in reparto purtroppo è stata sospesa e così non abbiamo potuto accompagnare i bambini in questo percorso, facendogli compagnia e giocando insieme a loro. A me personalmente, questa mancanza di contatto con loro è stata davvero molto pesante perché, il poter dedicare un po’ del mio tempo a chi si trova ricoverato e lontano da casa è una parte integrante della mia vita.

Anche per quanto riguarda l’accoglienza delle famiglie negli appartamenti che A.B.C. mette a disposizione gratuitamente, c’è stato un cambiamento nella gestione ed organizzazione. Purtroppo, abbiamo accolto le famiglie con tutt’altra modalità: inizialmente avevamo solo contatti telefonici mentre l’accoglienza in presenza, con una semplice consegna delle chiavi, veniva fatta dallo staff dell’Associazione. In seguito, e tutt’ora, facciamo le accoglienze in modo molto più “distaccato” e cioè consegniamo le chiavi all’esterno degli appartamenti, senza poter entrare nelle case e far sentire la famiglia accolta, così come A.B.C. ha sempre voluto che fosse. Cerchiamo comunque, di rimanere in contatto con le famiglie e di farle sentire supportate, attraverso delle telefonate.

Per me anche questo è diventato un contatto molto freddo e distaccato che però le famiglie apprezzano ugualmente. Mi è venuto a mancare quel legame e quella confidenza che si veniva

a creare stando vicini alle famiglie nel momento del loro arrivo e nell’accoglienza nelle case.

Un altro fatto alquanto strano sono state le nostre riunioni mensili fatte esclusivamente on line: anche qui il contatto ed il rapporto con gli altri è stata un’esperienza piuttosto fredda poiché sono venuti a mancare quei momenti di condivisione e partecipazione ad incontri con tutto lo staff e con tutti i volontari nella sede dell’Associazione.

Voglio comunque fare una considerazione personale: faccio i miei complimenti a tutto lo staff

A.B.C. che ha organizzato qualsiasi cosa in modo perfetto mettendo i volontari a proprio agio anche in simili situazioni.

Per concludere, il 2020 è stato un anno molto duro, però resta sempre la speranza che tutto andrà bene e pian pianino si tornerà alla normalità, ci potremo riabbracciare e star vicino alle nostre famiglie con i loro bambini. 

Sono molto fiera di far parte della grande famiglia A.B.C.

Flavia