Tornare a casa: un luogo lontano da abitare

Tornare a casa: un luogo lontano da abitare

«Quando torniamo a casa a Trieste?» mi domanda spesso Adja, la mia seconda figlia (4 anni e mezzo). Credo che questa sia la frase più spontanea e più bella per raccontare come si è sentita la nostra famiglia durante la permanenza triestina. Nelle sue parole leggo, ora che siamo tornati ad abitare vicino a Pordenone, un grazie all’associazione A.B.C., che ha reso possibile lo stare insieme, «come a casa», e nello stesso tempo l’essere vicini all’ospedale e il prendermi cura della piccola Aicha, che cresceva dentro di me.

Al quinto mese di gravidanza, infatti, è stata diagnosticata alla mia terza figlia Aicha una malformazione adenoido-cistica congenita polmonare (CCAM). Da quel momento i controlli al Burlo sono stati molto frequenti, così come gli incontri con la dottoressa Barresi e la dottoressa Giuliani che, dal punto di vista medico e da quello psicologico, mi sono state sempre vicino e che non finirò mai di ringraziare.

Un mese prima della data prevista per la nascita della piccola, però, è stato necessario trasferirci a Trieste: io, due figli e mio marito, in un periodo di chiusura del suo posto di lavoro a causa del Covid. Nonostante risiedessimo molto lontano da casa, era come se avessimo sempre abitato tra quelle mura. Ci siamo traferiti in diversi appartamenti, passando anche dalla casa di via della Sorgente, che ci ha consentito di abitare in centro città e fare passeggiate in riva al mare.

Molte erano le incertezze sulla salute di mia figlia e sulla possibilità di interventi immediatamente dopo il parto. Aicha è nata il 22 maggio 2020. Le prime valutazioni, però, hanno indicato che era necessario aspettare che la bambina fosse più grande per operarla, così siamo tornati a Trieste quando Aicha aveva 8 mesi. L’intervento è andato bene. È stata un’esperienza che non dimenticherò mai, per le difficoltà legate alla salute della bambina, ma anche per A.B.C., che ci ha accolto come una famiglia, e regalato «nonna Flavia», volontaria dell’Associazione, in un momento veramente difficile.

E alla domanda di mia figlia io rispondo: «Torneremo presto perché a Trieste abbiamo degli amici che ci aspettano».