Speranza regalata per cantare alla vita
Ciao a tutti, siamo Rita e Maurizio, i genitori di Edoardo. Nostro figlio ha sedici anni e ha fatto due interventi alla schiena. È con forte emozione che raccontiamo in breve il nostro lungo periodo di ricovero all’IRCCS Burlo Garofolo di Trieste. Il nostro Edo ha fatto il primo intervento a febbraio 2019 ed è stato messo in trazione con «halo» per cinquanta giorni. L’halo è una corona fissata alla testa, alla quale vengono messi dei pesi. Non è facile descrivere la nostra permanenza in ospedale, lontano dalla famiglia, lontano dagli amici.
Ci mancavano il nostro letto, la nostra casa, il nostro cane, le abitudini, il nostro cibo. Insomma, le giornate erano lunghissime, ma ecco che in questa esperienza abbiamo trovato i nostri meravigliosi compagni di viaggio: i volontari di A.B.C. Sempre presenti, sempre vicini, senza chiederci nulla, ma pronti ad ascoltare il nostro sfogo, e a volte anche il nostro pianto.
Dopo il secondo intervento fatto in aprile sono comparse delle complicazioni, e non le avevamo messe in conto, così la degenza si è prolungata ancora: quattro mesi interminabili. Finalmente è arrivato il momento di tornare a casa. Ci siamo portati il nostro bagaglio pieno di momenti di disperazione, ma anche i ricordi, le foto, i video, le emozioni. Le giornate insieme ai volontari passate a cantare in stanza o in corridoio, o a cercare un puzzle o un gioco da fare insieme. Edoardo si è affezionato ad ognuno di loro e li accoglieva sempre con un sorriso.
È incredibile pensare a quanto coraggio abbiamo avuto, solo a scriverlo abbiamo gli occhi in lacrime, ed è grazie alla loro presenza che abbiamo affrontato i problemi. Quando qualcuno ti regala il suo tempo, ti regala un pezzo della sua vita. Non finiremo mai di ringraziare le associazioni dei volontari, gli infermieri, gli oss: tutti meravigliosi. E soprattutto i dottori, pieni di tenacia e di coraggio in quello che fanno: regalano la speranza.
Grazie di cuore.
Rita e Maurizio