Tutti i volti del volontariato

Tutti i volti del volontariato

Mettere il proprio tempo a disposizione degli altri, in un mondo frenetico come quello in cui viviamo oggi, sembra difficile, chissà quante cose uno potrebbe fare in due ore; ma è proprio in quel tempo che è importante fermarsi un attimo.

Credo che l’esperienza del volontariato sia un’aggiunta alla propria vita, permette di crescere, acquisire delle competenze e condividerle con altri e offre dei vantaggi per tutto il sistema in cui si inserisce.

Il volontariato in ospedale è importante perché permette di imparare a conoscere sé stessi, ci si confronta con i propri limiti, spesso infatti la sofferenza dell’altro può essere troppo grande da “supportare”, cosa d’altro canto comprensibile quando ci sono empatia e umanità.

La cosa bella è che con il tempo diventa tutto molto familiare, ci si inserisce in un microsistema, come se si instaurasse una specie di routine, che allo stesso tempo dà ogni volta qualcosa di nuovo.

In questi mesi ho conosciuto diverse persone e in particolare dei bambini e genitori con cui sono cresciuta e mi hanno regalato molto.

Mi ricordo di una volta in cui mi è capitato che una bambina mi dicesse di aver paura, paura di quello che poteva succedere durante l’operazione che avrebbe dovuto fare di lì a qualche giorno. È una frase spiazzante. A tutti sarà capitato di sentire un bambino affermare di avere paura dei mostri o magari del buio, va bene, ma sentire una bambina di 5 anni dire di aver paura di un’operazione chirurgica, è tutt’altro. La cosa che però ti fa capire quanto sia importante quello che stai facendo in quel momento è proprio il fatto che qualcuno che sta male riesca ad aprirsi con te, appoggiarsi nel suo dolore a te, che non sei più un estraneo, ma un viso amico, un contenitore emotivo, un luogo sicuro, anche se solo per qualche minuto.

È questo quello che intendo quando dico che il volontario cerca di essere d’aiuto, non si parla solo di giocare con i bambini per rendere un po’ più spensierate due ore di una lunga giornata, non è solo far sì che il genitore possa respirare due minuti fuori dalla stanza e prendersi un caffè, è anche e soprattutto essere una persona con cui non sentirsi più soli, in cui si può trovare qualcuno che ascolti e permetta di vivere e magari capire ogni emozione.

Quando riesci ad essere di aiuto per qualcuno, indifferente quanto siano profonde le tue parole o le tue azioni, che tu abbia portato un sorriso, un caffè, un gioco, sai che ne è valsa la pena, la scelta di mettersi a disposizione degli altri, non sarà mai una scelta scontata, anche se a volte non ti verrà riconosciuto niente.