La solidarietà nelle scuole come atto di cura per i piccoli pazienti
Il progetto “A scuola con A.B.C.” nasce con l’intento di dare continuità alle attività che A.B.C. svolge quotidianamente nel reparto di Chirurgia del Burlo per prendersi cura dei piccoli pazienti e delle loro famiglie.
Il progetto si rivolge ai coetanei dei bambini e dei ragazzi ricoverati in ospedale e vuole portare all’interno della scuola il tema del volontariato, della disabilità, della solidarietà e della diversità sotto diversi punti di vista. Gli studenti, immedesimandosi con il vissuto emotivo dei bambini chirurgici ed ascoltando il racconto delle esperienze di volontariato, si possono mettere in discussione e riflettere sulle proprie esperienze, a contatto con persone diverse da loro per aspetto fisico, cultura, etnia e religione.
E proprio facendo avvicinare i più giovani al mondo del volontariato è possibile investire sul futuro della comunità e nella crescita personale di tutti gli alunni, che sono messi nella condizione di poter ragionare su alcuni valori umani fondamentali per la nostra società.
La solidarietà diventa un atto di cura, che passa sia attraverso lo stare accanto, sia dalla partecipazione attiva degli studenti stessi.
Per questo motivo, insieme ad Etica del Gusto, abbiamo pensato di portare nelle scuole la possibilità di coinvolgere bambini e ragazzi in un progetto di raccolta fondi, attraverso l’iniziativa “Adotta un panettone”.
I ragazzi stessi diventano così i protagonisti: rivolgendosi alla propria rete di affetti e di conoscenze le classi possono fare una donazione, a fronte della quale riceveranno dei panettoni donati dagli artigiani di Etica del Gusto. Attraverso queste azioni si innescherà una virtuosa rete di solidarietà che avrà come obiettivo quello di stare accanto ai piccoli pazienti e alle loro famiglie durante le festività natalizie.
A partire da queste riflessioni è possibile seminare un pensiero in grado di produrre un cambiamento di prospettiva e arrivare al cuore dei ragazzi, proprio come testimonia Denise, una studentessa della classe 4T dell’istituto superiore Sandrinelli di Trieste che ha partecipato agli incontri con A.B.C. lo scorso anno scolastico.
Queste le sue parole:
- Cosa ti ha lasciato il progetto “A scuola con A.B.C.”?
“Il progetto mi ha lasciato un grande bagaglio, facendomi capire il vero concetto di empatia e di volontariato. Ho scoperto un mondo che, per quanto sapevo esistesse, non avevo mai esplorato da vicino. Questa esperienza mi ha aperto gli occhi e le storie che ci hanno raccontato sui bambini mi hanno davvero emozionata. Vorrei tanto fare un’esperienza simile per conoscere e aiutare i bambini che ne hanno bisogno.
Spero che tutti possano avere l’opportunità di assistere alle lezioni del progetto “A scuola con A.B.C.”, perché insegnano a relazionarsi con gli altri attraverso una prospettiva diversa.”
- Credi sia stato importante affrontare i temi proposti (diversità, volontariato)? Perché?
“Penso sia stato molto utile e importante parlare di questi due temi, molti ragazzi non ne conoscono il vero significato e a volte tendiamo ad essere un po’ egoisti.
La dott.ssa Camelio, responsabile del progetto scuole, ha esposto questi concetti magnificamente, raccontandoci la realtà e la quotidianità della vita. Noi non ci avevamo mai pensato fino a quel giorno o, almeno, non così seriamente. Ci è stata data infatti l’opportunità di riflettere su degli aspetti della vita che di solito non prendiamo troppo in considerazione.
Ringrazio ancora la dott.ssa Camelio per avermi aperto gli occhi, le sue parole mi sono servite per affrontare le cose da una prospettiva migliore.”
Gli studenti, quindi, mettendosi in gioco, potranno diventare parte attiva del progetto “A scuola con A.B.C.” e, attraverso azioni dedicate, supportare i piccoli pazienti, trasformandosi così in veri e propri volontari di A.B.C.
L’iniziativa Adotta un panettone, permetterà dunque, a tutti gli alunni che parteciperanno, di stare al fianco dei bambini chirurgici e delle loro famiglie.
Grazie al prezioso supporto di Etica del Gusto, che per la prima volta arriva anche all’interno delle scuole del territorio, e alla partecipazione dei “piccoli volontari di A.B.C.” sarà possibile prendersi cura dei bambini chirurgici e delle loro famiglie, cercando di offrire loro un percorso di cura il più sereno possibile.