Ricomincia il progetto “A scuola con A.B.C.”
Ci siamo! Con grande entusiasmo e piacere a settembre ripartiremo col progetto “A scuola con A.B.C.: percorso di educazione e formazione alla cultura del volontariato e dell’inclusione”. Torneremo tra i banchi di scuola per riflettere con bambini e ragazzi sui temi del volontariato e della diversità.
Insieme faremo un piccolo viaggio alla scoperta dell’unicità di ciascuno.
La prima tappa di questa avventura sarà il tema del volontariato. Racconteremo dell’importanza che quest’ultimo ha sia livello sociale che personale. Lo faremo partendo dalle attività che A.B.C. realizza e porta avanti per i bambini chirurgici del Burlo e le loro famiglie (prima, durante e dopo il ricovero).
Daremo spazio alle voci di chi rende possibile tutto questo, ossia accoglienza e sostegno pratico ed emotivo ai bambini e genitori che devono affrontare un momento difficile della loro vita: i volontari di A.B.C.
Porteremo le nostre personali esperienze di volontariato, racconti unici, introvabili altrove o nei luoghi/piattaforme su cui si porta avanti un discorso generico sull’importanza del volontariato.
Dare un aiuto disinteressato ad una persona in condizioni di difficoltà o disagio è un modo cambiare anche una parte della vita della persona che sceglie di offrire il proprio aiuto.
Spesso ci si accorge di quanto si possa inaspettatamente ricevere.
Durante gli incontri, ciascun bambino e ragazzo potrà sentirsi libero di raccontare la propria esperienza, attraverso episodi in cui si è ritrovato a sperimentare sentimenti positivi/negativi dopo aver offerto/ricevuto aiuto in un momento di difficoltà.
Nella seconda tappa del viaggio proposto da A.B.C. la classe sarà guidata verso una riflessione sul vissuto emotivo dei bambini chirurgici e più in generale dei bambini che nascono con delle difficoltà in più rispetto ad altri.
Approfondiremo queste emozioni anche avvalendoci della proiezione di brevi filmati centrati sul tema della diversità e della lettura di alcune storie tratte dal libro di A.B.C. “Nella foresta veramente scura” (una raccolta di avventure fantastiche pensate, immaginate e giocate proprio dai bambini ricoverati nel reparto di chirurgia del Burlo e che mette ben in evidenza quelle che sono le emozioni, speranze e desideri che vivono questi bambini).
Il vissuto emotivo di questi bambini non è distante dalle emozioni che tutti possiamo provare in un momento di particolare difficoltà della nostra vita.
Si raggiungerà la terza tappa del nostro viaggio attraverso un piccolo salto, una sorta di “gioco di immedesimazione”. Agli studenti sarò chiesto di dire cosa desidererebbero dagli altri semmai si ritrovassero a fronteggiare una situazione complessa o di disagio (proprio come quella che affrontano i bambini che nascono con delle difficoltà), una situazione che tra l’altro non si sceglie volontariamente di vivere ma con cui si è costretti comunque a convivere e fare i conti. È in questo modo che si potrà varcare la porta che darà accesso ad una domanda importante: cosa faccio e cosa potrei fare anche io affinché gli altri non vivano emozioni negative? E sarà proprio questa la destinazione del nostro viaggio: una domanda che rappresenta un seme che ciascuno potrà iniziare a coltivare nella propria mente, per far sì che possano sbocciare gesti concreti di solidarietà ed inclusione.