La prima telefonata con le famiglie A.B.C.

La prima telefonata con le famiglie A.B.C.

Il primo contatto tra le famiglie dei bambini chirurgici ed ABC avviene di consueto attraverso una telefonata: spesso il nostro numero lo ricevono direttamente dall’ospedale Burlo, con l’indicazione della possibilità di trovare un aiuto per la ricerca di un alloggio.

Quello che ABC accoglie, sono le telefonate di genitori che hanno appena ricevuto la notizia di dover intraprendere un viaggio a Trieste per l’operazione dei loro bambini. Chiamano spesso subito dopo aver ricevuto la comunicazione del ricovero: improvvisamente reale ciò che per tanto è stato solo immaginato, diventa realtà, una realtà da gestire, organizzare, preparare. È il primo passo verso un processo di cambiamento, forse potremmo dire che è proprio l’inizio del cambiamento, l’inizio di un percorso che ha un punto di partenza, ma un punto di arrivo perlopiù incerto.

Le emozioni che accompagnano le parole degli adulti durante la prima telefonata sono un misto tra preoccupazione, gioia e confusione: viene offerto un contenitore emotivo da chi accoglie il primo contatto, dando il più possibile spazio alle domande ed alle richieste che possono nascere a causa di un bisogno di chiarezza che accompagna quel momento di forte disequilibrio.

Le informazioni che ABC fornisce sono di carattere concreto, ciò che si offre, per quanto possibile, sono soluzioni abitative per il tempo del ricovero, sono strumenti pensati per alleggerire l’organizzazione di un prossimo viaggio, di un futuro pieno di speranza. Tante volte vengono fatte domande che riguardano questione mediche, l’intervento, la degenza: sono quelli i momenti in cui tutta la preoccupazione e la paura viene condivisa con ABC, che accoglie e rassicura, attraverso risposte chiare ed empatiche.

Anche quando non c’è possibilità di ospitare nelle case ABC, l’accoglienza telefonica risulta fondamentale per dare alle famiglie un punto d’appoggio, in situazioni dove sembra mancare qualsiasi appiglio: dando contatti di altre strutture, indicando zone della città ed eventuali servizi utili, invitando i genitori a richiamare qualora dovessero trovare delle difficoltà nella ricerca di una sistemazione; si costruisce una rete relazionale che cerca di creare ordine nella confusione.

La prima telefonata ad ABC non è una mera comunicazione di informazioni logistiche, ma uno scambio emotivo orientato alla creazione di una base sicura dove potersi poggiare.

Dott.ssa Alice Policastro