Disabilità, abilismo, scuola inclusiva e diversità: capire le parole per raggiungere l’inclusione

Disabilità, abilismo, scuola inclusiva e diversità: capire le parole per raggiungere l’inclusione

Gli argomenti che si legano al concetto di disabilità e di inclusione sono tanti. Quello che succede è di non aver la consapevolezza che le nostre azioni e le nostre parole possono creare divisione o, peggio ancora, situazioni discriminatorie.

Questo accade perché agiamo “come si è sempre fatto” senza comprendere a fondo che la società è eterogenea e che è necessario cambiare i nostri modelli di pensiero in favore di un’evoluzione che porti all’integrazione di tutti.

I webinar gratuiti di Tutela e diritti accompagnano le famiglie e i professionisti scolastici e sanitari in un percorso che approfondisce vari aspetti legati alla disabilità, perché è grazie all’informazione che si compiono passi in più verso l’inclusione. 

Nel corso dell’anno gli ospiti degli appuntamenti ne hanno parlato secondo diversi punti di vista. 

Elena e Maria Chiara Paolini – Witty Wheels ci hanno spiegato molto bene come l’abilismo sia parte della nostra quotidianità.

“Che bravo che sei a uscire un po’, bravo!” o “Comunque, vedo che nonostante tutto, a ragionare non hai problemi!” sono modelli di frasi tipiche che le persone con disabilità si trovano a dover ascoltare. Anche nei film viene veicolato il concetto di abilismo, ad esempio in Forrest Gump la disabilità è presentata come condizione da cui sarebbe preferibile essere curati per diventare non disabili e sembra non esserci la possibilità di una vita felice da persona disabile.

L’inclusione passa anche dalla scuola: Carlo Scataglini ha spiegato come il passo dall’integrazione dei bambini con disabilità a scuola all’inclusione non è ancora completo. Solo la cooperazione tra tutte le persone, compresi gli stessi studenti, è indispensabile per arrivare all’obiettivo. 

E poi Guido Marangoni ci ha reso partecipi della sua vita con la figlia Anna e di come sia importante cambiare il punto di vista per scoprire la persona che si nasconde oltre alla diversità, che di norma fa paura e di come sia utile iniziare a creare occasioni di incontro.

“La parola CURA, cura la parola”: Guido Marangoni ha sottolineato che le parole hanno una potenza intrinseca e per capire il significato di “inclusione” è utile ragionare al contrario. Cosa suscitano i termini “esclusione/sentirsi esclusi”? 

La tutela dei diritti dei bambini e ragazzi disabili passa anche per l’applicazione della legge 104/92. Ma quanti sono i passaggi burocratici che devono essere fatti? Quanto è difficile districarsi tra parole complesse come PEI, Profilo di funzionamento anche per gli stessi professionisti? In questo ci è venuta in aiuto l’avvocata Rovatti che ne ha spiegato i dettagli rispondendo anche alle domande più frequenti, per fare più chiarezza.

Questa è una parte degli argomenti trattati nei webinar di Tutela e diritti, ma gli appuntamenti gratuiti proseguono per tutto l’anno. A partire da settembre parleremo del PEI, di come rendere i materiali scolastici inclusivi, di tutela dei più piccoli e poi ancora del progetto di vita, dell’amministrazione di sostegno e di come approcciarsi a chi ha comportamenti problematici. 

Il programma è già online e puoi pre-iscriverti ai prossimi webinar gratuiti → https://abcburlo.it/tutela_e_diritti/