Mettersi in discussione è il miglior modo per conoscere gli altri

Mettersi in discussione è il miglior modo per conoscere gli altri

La protagonista della voce dei volontari di oggi è Laura, una maglietta rossa nonché tirocinante post-lauream dell’Associazione. Ci racconta oggi la sua esperienza e cosa le ha trasmesso il contatto con le famiglie.

Ho conosciuto l’Associazione per caso, ma sono stata attirata innanzitutto dal fatto che si potesse lavorare con bambini, era ciò che cercavo. Prima di iniziare questa avventura non sapevo proprio cosa aspettarmi. È una continua sfida, un continuo mettersi in gioco, una continua scoperta di risorse che non si pensava di avere. Michelangelo Buonarroti diceva “Mettere in discussione sé stessi è il modo migliore per capire gli altri”, e per me è esattamente così.

È mettere da parte qualsiasi cosa si ha per la testa e cercare di vedere il mondo da un’angolazione diversa, nuova.

E’ ridere a crepapelle, è dare supporto, è condividere gioie, è anche assistere a momenti duri.

E’ l’importanza e il coraggio di esserci.

Questa, è una parola che ultimamente sto utilizzando spesso, esserci significa essere insieme ad una persona in quel determinato momento, essere integrati nei discorsi delle famiglie, vivere insieme a loro delle situazioni forti, assorbire il loro dolore ed esserci, semplicemente. Alle volte senza bisogno di dire nulla.

Quando entro in reparto è come entrassi in un prato e ci facessi crescere a mano a mano dei fiori per poi uscire dalle stanze con la consapevolezza di aver lasciato un prato che nel frattempo è diventato fiorito. E ogni volta è così, entrare, seminare, costruire, condividere per infine donare.

L’associazione A.B.C progetta moltissime attività, dall’accoglienza delle famiglie nelle preziose case che la stessa offre alla raccolta fondi, fino ad un nuovo progetto creato ad hoc per le scuole volto alla sensibilizzazione sul tema della diversità a cui ho partecipato con grande motivazione. Tutte queste attività sono ideate nel minimo dettaglio e costruite con creatività e collaborazione.

C’è una parola, secondo me, che accomuna tutte queste bellissime attività: relazione. La relazione è un aspetto fondamentale nella vita di qualsiasi persona, vuole dire creare una connessione, poter contare l’uno sull’altro, ed entrare in A.B.C mi ha fatto riflettere su quanto ci si possa aiutare, pur non conoscendosi. Siamo tutti lì uniti da un unico scopo.

Sinceramente, non credevo che un “grazie” potesse valere così tanto, quando insieme agli altri volontari usciamo dalle stanze ci viene detto “grazie per quello che fate, avete pazienza, ci sapete fare” e all’inizio non ci facevo troppo caso, mentre adesso con il passare dei mesi, probabilmente grazie ad una maggiore consapevolezza, capisco quanta gratitudine ci sia, sia da parte dei genitori che dei bambini.

Fare volontariato è importante, e finito il mio periodo da tirocinante rimarrò senza dubbio in veste di volontaria, sperando di poter continuare ad aiutare, portando allegria e calore.