Il viaggio di una famiglia- In ospedale
In ospedale il tempo scorre molto lentamente e si divide nel prima e nel dopo l’operazione. Lo spartiacque lo fa l’intervento. La mattina prima dell’operazione passa velocemente tra l’ingresso in reparto e le visite specialistiche. Ci si sente come in una centrifuga che rallenta solamene nel tardo pomeriggio con l’arrivo della cena. Le ansie e le preoccupazioni si fanno sempre più voluminose ed ingombranti man mano che si avvicina la notte.
Il giorno dell’intervento è estremamente delicato sia per il bambino che dovrà affrontare l’operazione che per il genitore che dovrà aspettare. L’attesa è la parte più difficile da sostenere. Molto spesso i medici consigliano alla mamma e al papà di non attendere fuori dalle porte scorrevoli della rianimazione ma di andare a fare un giro e tornare a ridosso della fine dell’intervento oppure di aspettare in camera l’arrivo del figlio.
Ci sono operazioni che durano un’ora altre che possono richiedere tutta la giornata. In entrambi i casi l’attesa sembra infinita ed in quel lasso di tempo si cerca di distrarsi come si può anche se la testa è sempre lì, in sala operatoria con il proprio bambino. In quelle occasioni avere qualcuno con cui fare due chiacchiere può aiutare.
Il sollievo arriverà quando il chirurgo uscirà dalla sala per comunicare al genitore com’è andato l’intervento. Non tutti i bambini tornano in reparto subito dopo l’operazione, alcuni possono rimanere in rianimazione per qualche giorno. La rianimazione è un po’ come andare sulla Luna, non si distingue il giorno dalla notte, il tempo è dilatato ed è scandito dai turni degli operatori sanitari che si susseguono nell’arco della giornata.
È una fase delicatissima per cui ci si sente come in un limbo, una terra di mezzo tra il blocco operatorio ed il reparto. Solo una volta tornati in chirurgia ci si sentirà un po’ più fuori pericolo.
Anche in questo caso la convalescenza può avere varie tempistiche, tutte caratterizzate da un conto alla rovescia nell’attesa di tornare a casa. Ci sono famiglie che appena vengono dimesse partono immediatamente e altre che preferiscono stare a Trieste qualche giorno in più dopo le dimissioni.
Quest’ambivalenza è assolutamente naturale: da una parte si è preoccupati che qualcosa possa succedere al rientro e di doverlo affrontare da soli, dall’altra però si è estremamente contenti di tornare a casa e di aver raggiunto un traguardo importante.
Dott.ssa Alexandra Teodorescu
Responsabile delle Attività in Reparto di A.B.C.