Custodire la maglietta rossa con orgoglio

Custodire la maglietta rossa con orgoglio

La voce dei volontari di oggi è scritta da Lorenza, una giovane maglietta rossa che sta svolgendo il suo tirocinio per la facoltà di psicologia presso l’Associazione. Lorenza, ci racconta oggi, di come abbia pian pianino riempito la sua valigia personale, quella che ha dedicato al viaggio in A.B.C., raccogliendo esperienze, emozioni e conoscenze.

Mi è stato chiesto cosa significhi per me essere un volontario. Ho iniziato a pensarci su… mi sento di dire che costudisco quella maglia rossa con orgoglio. Credo di essere una persona che ha voglia di essere utile, per vedere gli altri che – con una piccola spinta – riescono a tirare fuori un sorriso ma anche per un riscontro in termini di autoefficacia e autostima. Se riesco a far sorridere un bambino o a fargli dimenticare anche per 10 minuti di essere lì nel contesto d’ospedale, torno a casa con il sorriso, orgogliosa di quello che ho fatto o detto. Nel mio piccolo, ho fatto qualcosa che è servito nel qui ed ora ad un’altra persona e a me in termini di crescita personale.

Donare anche solamente 2 ore nella giornata permette a qualcun altro di vivere quel pomeriggio in maniera molto più serena e magari di riuscire a dormire meglio. È per questo che ho voluto fare anche questa esperienza e mettermi in gioco. È un’esperienza che consiglierei di fare a chiunque, per mostrar loro quanto bene si può fare anche con pochissimo tempo…

Essendo anche una tirocinante, ho vissuto questa esperienza, oltre che come occasione per far sorridere e sorridere, come un’occasione per diventare una “spugna” quindi raccogliere e imparare tutto ciò che potevo dagli altri lì dentro. Ci sono stati bambini che mi hanno insegnato giochi con le carte (che poi ho voluto insegnare a tutti gli amici per poter passare ore a giocarci) e ci son stati bambini di 4, 5 e 10 anni che mi hanno insegnato il loro modo efficace di gestire il dolore e le difficoltà… sicuramente migliore di quello usato dalla maggior parte degli adulti.

 

Da questa esperienza, mi porto a casa una valigia di emozioni enorme, belle e brutte che ho pian piano imparato a gestire e a riconoscere, ma la cosa più importante è che tutto questo fa sentire decisamente parte attiva nel mondo…