Fare volontariato significa regalare
Il protagonista della voce dei volontari di oggi è Federico, una giovane maglietta rossa che porta con sé in reparto una grandissima energia ed un sorriso che conquista tutti i bimbi che lo incontrano. Federico ci racconta cosa è significato per lui diventare un volontario di A.B.C. e ci narra le emozioni, i pensieri ed i vissuti che ha incontrato nel reparto di Chirurgia.
Sono molto contento e orgoglioso di far parte del mondo di A.B.C., che non è solo un’Associazione di volontariato, è una famiglia. Una famiglia composta non solo dai volontari e da tutte le persone che si impegnano per sostenere e far crescere questa famiglia, ma anche da tutti i bambini e i genitori che A.B.C. aiuta ogni giorno. Da quando sono diventato volontario la mia vita è cambiata, o forse sono solo cambiato io.
Ho imparato molto, in primis dai bambini, con cui ho scoperto di avere molta affinità. Tutti i bambini che ho conosciuto nel reparto di chirurgia mi hanno insegnato qualcosa: mi hanno insegnato a non lamentarmi per le cose futili della vita, ad apprezzare ogni momento vissuto in salute, a coltivare la compassione, mi hanno insegnato il valore delle piccole cose e a guardare il mondo con curiosità e con stupore.
Essere volontario A.B.C. è portare gioia ai più piccoli, ma è anche aiutare e sostenere i genitori dietro ai bambini, genitori che spesso si fingono più forti di quello che sono per rassicurare il proprio bambino. Spesso sono i genitori ad aver più bisogno di conforto o di un momento di svago, e anche se spesso cercano di nasconderlo, non smetterà mai di stupirmi la sincera gratitudine che vedo nei loro occhi per i piccoli gesti che offriamo, come una chiacchierata, un caffè portato in stanza,
Perché essere volontario è offrire comprensione, ascolto e supporto morale, ma è anche tanto divertimento. L’emozione di scorgere in fondo al corridoio quei nanetti in piedi sulla soglia delle loro stanze, in braccio ai genitori, aggrappati al sostegno metallico della flebo mentre aspettano impazienti il nostro arrivo. Lo stupore dei bambini appena ricoverati che vedono per la prima volta entrare nella loro stanza un carrello pieno di giochi colorati, circondati da sorridenti magliette rosse. Una volta un genitore mi disse che il figlio ormai passava tutto il giorno aspettando che arrivassero i volontari, unica motivazione a resistere dopo settimane passate in ospedale. Più di una volta ci siamo stupiti nel sentire bambini che al momento della dimissione sono arrivati a chiedere ai genitori di rimanere ancora un po’ in ospedale per poter continuare a giocare con noi.
Fare il volontario è regalare gioia, e quando si regala gioia agli altri la si regala anche a sé stessi.
Inoltre, tutto quello che fanno i volontari non fa bene solo allo spirito dei bambini, ma anche alla loro salute. Numerosi studi scientifici hanno dimostrato che ridere apporta numerosi benefici all’organismo: migliora il sistema immunitario, abbassa la pressione sanguigna, favorisce la guarigione in molte patologie, senza contare che è un ottimo antidolorifico naturale.
Il volontariato è una simbiosi, che migliora la propria vita e addolcisce quella degli altri.
In conclusione, diventare volontario di A.B.C. è una delle cose più belle che mi siano capitate nella vita e una delle cose più utili che abbia mai fatto per aiutare il prossimo, perché essere volontario significa dare il proprio piccolo contributo diventando parte attiva della comunità, dando al contempo un enorme valore aggiunto alla propria identità.
Sono molto grato di poter far parte di questa famiglia e sono molto orgoglioso del suo operato.