Una grande famiglia
La protagonista della voce dei volontari di oggi è Chiara, tirocinante e volontaria di A.B.C. Attraverso le sue parole ci porta, insieme a lei, a rivivere la sua esperienza all’interno del reparto e con il gruppo di volontari: partendo dai primi passi ed arrivando ad oggi, accompagnata da tutte le emozioni e le sensazioni provate.
Sono Chiara una studentessa di psicologia e svolgo il mio tirocinio presso l’associazione A.B.C. Quando ho intrapreso questo percorso pensavo solo alla mia esperienza da tirocinio, ero determinata a imparare tante cose per il mio percorso di studio e non mi sentivo una volontaria. Pian piano che entravo in reparto e vedendo i bambini e le famiglie felici di vederci e partecipando attivamente alle varie attività dell’Associazione mi sono sentita parte di una grande famiglia che opera a far sentire a casa le famiglie del reparto di chirurgia.
L’esperienza da volontaria ti cambia la vita, almeno per me è stato così, ti fa vedere il mondo in modo diverso, le preoccupazioni quotidiane una volta entrati in reparto diventano cose quasi inutili. La cosa più bella che mi porto a casa ogni volta che finisco il giro delle stanze sono i sorrisi, le sofferenze e i tanti silenzi riempiti da sguardi intensi. Potrei raccontarvi tanti episodi emozionanti vissuti nei mesi trascorsi ma non saprei sceglierne uno perché ogni bambino, ogni ragazzo ti lascia qualcosa che costudirò gelosamente nel mio cuore.
Posso dirvi che in alcuni casi quando qualche ragazzo doveva sostenere un intervento era come se un mio parente dovesse sostenerlo. Posso dirvi che ho gioito insieme ai volontari semplicemente per un sorriso di un ragazzo che dopo aver sostenuto l’intervento per settimane non aveva più sorriso e ancora posso dirvi che un giorno sentendomi ringraziare da un bambino per aver trascorso del tempo con lui mi sono emozionata. Potrei continuare così a lungo ma credo che alcune cose vanno vissute per comprenderle. A.B.C. per me è questo: un concentrato di emozioni, un concentrato di amore gratuito che non chiede nulla in cambio e che nell’aiutare l’altro senza accorgertene aiuti te stesso a vivere meglio.
Io ad oggi posso dirvi che il mio tirocinio l’ho quasi finito, ma la mia esperienza da volontaria continuerà ancora perché una volta provate queste sensazioni è difficile distaccarsi da questa grande famiglia composta da noi volontari e da tutti i pazienti insieme alle loro famiglie del reparto chirurgia.