Giocare da soli o in compagnia?

Giocare da soli o in compagnia?

Hai mai pensato a quanto sia importante il gioco durante l’infanzia? Il suo valore è così forte da essere un diritto di tutte le bambine e di tutti i bambini, sancito dalla Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza delle Nazioni Unite.

 

Inoltre, il 28 maggio si celebra la Giornata Mondiale del Gioco per sottolineare l’importanza che ha sulla crescita psico-fisica dei bambini e sullo sviluppo delle loro capacità sociali e relazionali.

Cos’è il gioco?

Il gioco è fatto da attività che hanno come obiettivo la ricreazione e lo svago. Sono scelte liberamente e possono essere individuali o di gruppo.

 

In età prescolare e non solo, il gioco è l’attività prevalente dei bambini e si realizza soprattutto in condivisione con i coetanei, ma in gran parte anche in modo individuale. In entrambe le situazioni, svolge funzioni di sviluppo molto importanti.

 

Il gioco sociale

  • Permette di entrare in relazione con gli altri.
  • I bambini imparano a tollerare l’assenza dei genitori o dell’adulto di riferimento, grazie alla sicurezza che possono sviluppare con le prime forme di gioco tra coetanei.
  • Può favorire la comprensione delle regole e il valore della collaborazione.
  • Attraverso il gioco tra coetanei, i bambini possono sperimentare i primi conflitti e vivere emozioni intense come il divertimento, la rabbia o la tristezza.

Il gioco individuale

  • Può favorire le capacità di concentrazione e di attenzione verso l’attività che il bambino sta svolgendo.
  • Il bambino può sviluppare e migliorare la sua capacità di pianificare delle azioni per raggiungere un obiettivo (ad esempio, fare un puzzle).
  • Giocare da solo, permette al bambino di sviluppare un controllo sull’ambiente che lo circonda.
  • Il bambino, giocando da solo con bambole o pupazzi, può rivivere un’esperienza fatta in famiglia o a scuola e riuscire a rielaborarla, comprendendola e dandole un significato.
  • Anche il linguaggio svolge un ruolo importante nel gioco individuale. Infatti, i monologhi dei bambini rappresentano le loro prime forme di pensiero narrativo con cui cercano di acquisire parole, espressioni e concetti tipici del contesto socio-culturale in cui vivono.