Dietro le nuvole, il sole

Dietro le nuvole, il sole

«È assolutamente necessario un intervento chirurgico, già oggi».

Mia figlia Giada era appena nata e queste parole per me suonavano surreali, inaccettabili, ingiuste.

Sono passati quasi diciassette anni, eppure ricordo ogni attimo di quel periodo, d’altra parte è stato il più intenso della mia vita.

Inizialmente il mondo mi è crollato addosso, il senso di impotenza e la paura di cosa sarebbe successo mi hanno avvolta in una nube nerissima, nella quale mi sembrava di non poter trovare una via d’uscita. Avrei solo voluto sostituirmi a lei, ma non essendo possibile mi sentivo inutile, inadeguata.

Poi il momento del primo intervento è arrivato. Il tempo in sala d’attesa pareva terribilmente lento, ma è passato, e pian piano ha iniziato ad affievolirsi quella nube nera, lasciando spazio al sollievo, alla gratitudine e alla speranza. A un raggio di luce. Era andato tutto bene, e io ero molto grata nei confronti di medici e infermieri, ma lo ero ancora di più nei confronti di mia figlia che, come una piccola guerriera, aveva dimostrato da subito così tanta forza e tenacia.

È stata (ed è tuttora) la mia forza, mi bastava osservarla e il cuore mi esplodeva di gioia. E anche se la strada era ancora lunga, riuscivo a vedere le cose con occhi diversi, meno impauriti e più fiduciosi, anche di fronte a prove ardue come un secondo intervento e mesi in ospedale.

Durante questo periodo, vissuto in una città che non era la mia e lontano dai miei familiari, inizialmente mi sentivo sola, ma col susseguirsi dei giorni ho avuto modo di stringere nuove amicizie con genitori, personale sanitario e con le volontarie dell’Associazione A.B.C. Il confronto con loro, l’affetto e il conforto sono stati di grande aiuto, un sostegno prezioso e indimenticabile che mi ha reso una donna e una mamma più consapevole: consapevole del fatto che aver paura è giusto, umano, ma anche che, nei momenti difficili della vita, si può trovare la forza per credere che dietro le nuvole c’è sempre un meraviglioso sole ad attenderci.

Serena, la mamma di Giada