A.B.C. c’era, c’è e per sempre ci sarà
La protagonista della prima voce dei volontari del 2021 è Antonella, una volontaria che ormai da moltissimi anni fa parte delle magliette rosse di A.B.C. Oggi, ci racconta di questo anno appena passato e che ha portato con sé moltissime emozioni di incertezza ed imprevedibilità. L’augurio che Antonella ci lascia e che condivide con noi è quello di tornare ad essere vicini fisicamente, perché, nonostante tutto… questo brutto virus ci ha divisi fisicamente ma mai emotivamente.
“Antonella, che ne dici di scrivere 2 righe per la voce dei volontari che verrà pubblicata a gennaio?”.
Questo il messaggio che ho ricevuto dalla nostra Giulia (e dico nostra perché Giulia è la preziosa coordinatrice di tutti noi volontari!) in un pomeriggio di novembre….Compito non facile per me perché alla mia semplice richiesta di quale argomento trattare, la sua risposta è stata altrettanto semplice: “quello che vuoi tu”….Difficile sì ma al tempo stesso stimolante perché, quasi senza accorgermi, anche il 2020 sta per finire: una riflessione quindi su questo periodo ci sta!
Mesi complicati e confusi quelli vissuti quest’anno; non c’ è famiglia che non abbia fatto i conti con quel virus infinitamente piccolo, un nemico invisibile, impalpabile, maledettamente presente ovunque. Da un giorno all’altro la minaccia del virus si è trasformata in pandemia e, come tutti penso, mi sono ritrovata inghiottita in un vortice.
Un vortice nel quale tutta la mia vita, ma oso dire la nostra vita, è stata sconvolta. In alcuni momenti mi sono sentita vulnerabile e fragile, in altri smarrita e perché no anche arrabbiata, in balia di un nemico ancora troppo sconosciuto che mi ha obbligata a restare a casa, a riorganizzare una nuova quotidianità, a vivere in un “tempo sospeso “, a percepire un tempo ed uno spazio vuoti e pieni. Le emozioni che ho provato e vissuto sono state molte, diverse, indescrivibili, certamente uniche…Ed in tutto questo, essere e continuare ad essere una volontaria è stato bellissimo: un’esperienza sicuramente diversa dagli anni precedenti e per certi versi molto profonda e toccante.
Penso alle nostre riunioni via zoom, penso alla gioia di rivedersi dopo tanto nelle rare riunioni in presenza, penso ai volontari ed al loro entusiasmo nell’inventare giochi, filastrocche, esperimenti da registrare per i bambini, penso a tutto lo staff che ha saputo adattarsi a nuove modalità e a nuove organizzazioni, penso alle famiglie che ho accolto in questi mesi.
Ho conosciuto “mammine coraggio” (perdonate il termine ma erano tutte giovanissime!), della diagnosi prenatale, ho incontrato genitori che hanno saputo adattarsi a tutte le difficoltà ed ai numerosi imprevisti di questo momento senza mai lamentarsi o arrabbiarsi, ho visto bimbi capaci di affrontare qualsiasi situazione mostrando a volte anche il loro essere arrabbiati, ho incontrato famiglie unite e serene, altre fragili ed impaurite, ma tutte “speciali” perché la loro forza e la loro determinazione andavano ben oltre il Covid-19!
Grazie a tutta la “famiglia A.B.C.”: siamo stati un gruppo necessariamente separato ma comunque sempre vicino! Ho colto in tutti noi un senso di comunità e di appartenenza infinitamente grande: ci unisce un filo sempre più forte!
Mi auguro di poterci abbracciare quanto prima assaporando il sorriso ora celato dalla mascherina e non vedo l’ora che la nostra avventura possa continuare anche nel 2021 perché A.B.C. c’era, c’è e sempre ci sarà!