Le tre “esse” del volontariato

Le tre “esse” del volontariato

“Sorrisi, speranza e soddisfazione”: Cristina sintetizza così il suo percorso di volontariato in A.B.C., un’esperienza che le consente da una parte di aiutare concretamente bambini e famiglie e dall’altra di osservare la vita con un nuovo “paio di occhiali”.

Sorrisi, speranza e soddisfazione. Queste sono le tre “s” che accompagnano le mie esperienze giornaliere all’ospedale Burlo Garofolo.

Entrare in quel reparto dà la possibilità di staccare dai problemi futili della vita quotidiana e di dare un aiuto concreto alle famiglie e ai bambini, veri protagonisti della nostra attività.
Sono questi ultimi, insieme ai genitori, a darci la forza per accoglierli e star loro vicino, sono i loro sorrisi che ci fanno capire quanto la semplicità di un gesto possa significare davvero tanto.

Conosciamo molte famiglie e le vediamo venire e andarsene, sentendo un po’ di rammarico nel cuore sapendo che ci mancheranno ma con la speranza che vivano un futuro più limpido e il più possibile felice.
E’ la speranza, infatti, che spinge e motiva le persone verso il bene, che le aiuta a sopportare le difficoltà che devono affrontare ogni giorno, e noi diamo una mano a coltivare questa speranza, così che cresca il fiore della serenità e della guarigione.

La soddisfazione di veder sorridere quei bambini, di vederli giocare e parlare felici, è impagabile. 

Questa esperienza magica riempie il cuore di gioia e amore e aiuta a riflettere sui veri problemi della vita. 

Accogliere e sostenere le famiglie nel loro percorso in ospedale racchiude proprio le tre “s” di cui ho parlato all’inizio e lo farà sempre”.