Ed eccoci a noi. In questo percorso familiare molto dobbiamo anche all’A.B.C., perché ci ha reso tutto più semplice. Ricordo con precisione il momento in cui incontrammo le dottoresse Sandra e Giuliani (le chiamo così perché loro stesse si sono presentate in questa forma) nella sala d’aspetto del reparto di Audiologia, quando attendevamo di essere ricevuti dalla dottoressa Orzan.
Ci chiesero da dove venivamo e con piccoli gesti e con poche parole ci offrirono una spalla su cui lasciare scorrere le nostre paure. Non conoscevamo nessuno, avevamo la sola certezza della bravura della dottoressa Orzan, e un suo certo istinto materno ci spingeva a confidare tutto alla dottoressa Sandra (esile, garbata e gentile). Lei ci rassicurò di volerci aiutare a trovare una sistemazione migliore, dove portare anche le altre figlie, per vivere a Trieste insieme.
Dopo aver affrontato la visita, e invogliati anche dalla dottoressa Orzan ad accettare l’ospitalità offertaci da A.B.C., nel viaggio successivo prendemmo contatti telefonici. Da allora non abbiamo mai più staccato questo filo diretto.
Questo grande progetto, offrire accoglienza alle famiglie provenienti da fuori regione, è un gesto di grande umanità che il Burlo, attraverso A.B.C., dona ai suoi assistiti. Per una famiglia di cinque persone non è poco: poter vivere insieme questa esperienza è una cosa bellissima, coinvolgente e grandiosa, che non avremmo mai potuto fare se non ci fosse stata l’Associazione. Inoltre, questo legame crea il contatto umano che fa venir voglia di ritornare: si torna nella stessa casa, ormai ci appartiene, per la nostra bimba, come per tutti i bimbi, è una seconda casa. Francesca Antonella la chiama la «casa piccola di Trieste». Questo è molto bello! Pensavamo di trovare gente fredda e invece abbiamo incontrato persone umili, gentili, riservate e accoglienti. Molti ascoltano la nostra storia ed esclamano: «Siete sicuri che è in Italia questo angolo di umanità?».
La disponibilità, la discrezione nell’affidarci una casa, il calore che sentiamo rendono qualsiasi percorso meno doloroso, perché sappiamo che ci siete voi ad aspettarci!
Lucia e Rocco Moles