È comprensibile che, in una situazione d’emergenza o comunque preoccupante per ciò che riguarda la salute del proprio figlio, i genitori tendano a nascondere e negare la preoccupazione al loro piccolo. Anche dentro l’ospedale, così come fuori, nella vita quotidiana, i genitori sono il riferimento intorno al quale ogni bambino riesce a organizzare il proprio mondo e a interpretarlo, attraverso la mamma e il papà, rafforzando così il proprio senso di sicurezza. È solo in questo modo che il bimbo riesce a resistere alle cure chirurgiche.
In reparto, prima e dopo l’intervento chirurgico, quindi, i genitori sono chiamati a reggere il grande impegno emotivo che richiede il controllo delle proprie emozioni, sicuramente molto forti perché collegate al timore del rischio, grande o piccolo, che l’intervento comporta; controllare le proprie emozioni per riuscire a contenere quelle del proprio figlio, la paura, la rabbia, la tristezza.